L’ultima giornata di lavoro del V CIARC ha portato i congressisti in alcuni luoghi chiave per la storia e le prospettive della storia religiosa della metropoli di Santiago.
Una prima sfida: l’affermazione di nuove religioni, quali quella Bahà’i, che predica l’unificazione di tutte le religioni monoteiste abramitiche, nata in Persia nel XIX secolo e ormai diffusa in tutto il mondo. A Santiago del Cile è stato realizzata la “casa di preghiera” continentale dell’America del Sud, sulla base di un concorso di progettazione in due fasi, vinto da Siamak Hariri (www.hariripontarini.com) nel 2001 e completato pochi mesi fa. L’edificio riassume le principali caratteristiche degli spazi di preghiera bahà’i (che non prevedono ministri di culto o liturgie pubbliche, e si aprono verso nove direzioni diverse), tradotte in una spazialità di grande suggestione. L’edificio – composto da migliaia di pezzi diversi di vetro borosilicato e di marmo, montati su più di 9000 componenti metalliche – è ormai diventato uno dei simboli della città: un membro della comunità e il project manager dell’opera ne hanno illustrato i caratteri spirituali e tecnici.
Una seconda riflessione è stata di tipo storico. I congressisti hanno avuto l’opportunità di visitare uno dei monumenti-simbolo dell’architettura religiosa contemporanea in America Latina, ossia il monastero benedettino di Las Condes, oggetto di diversi interventi nel IV CIARC. La chiesa fu progettata e realizzata da due monaci architetti, Martin Correa (che ancora vive nel monastero) e Gabriel Guarda, negli anni del Concilio Vaticano II, a seguito di una minuziosa progettazione tanto liturgica quanto formale. L’opera è in straordinarie condizioni di conservazione e, nonostante la conurbazione metropolitana di Santiago stia “risalendo” le montagne circostanti, il monastero conserva ancora un clima unico di isolamento e silenzio.
La conclusione del congresso ha riguardato invece le sfide poste dai quartieri più poveri e periferici della metropoli, quali Puente Alto. Qui una comunità parrocchiale ha avuto l’opportunità di ricevere in dono la progettazione e la realizzazione di una chiesa di particolare interesse, esito di un positivo incontro tra una teologa e una progettista, Cazù Segers (www.cazuzegers.cl ). La parrocchia dello Spirito Santo ha assunto il ruolo di riferimento comunitario e sociale, fortemente aperto alle istanze popolari, ma senza rinunciare a un’attenta progettazione dei valori simbolici, liturgici e formali dell’edificio, modellato per accogliere i fedeli nelle celebrazioni liturgiche.