1. Le caratteristiche della chiesa
Costruita su progetto di Arrigo Arrighetti nel 1966, la chiesa di San Giovanni Bono si presenta con profilo a tenda; ha un’alta facciata triangolare verso la piazza e la copertura scende verso la zona dell’altare. La pianta è impostata anch’essa sulla forma triangolare ma resa complessa dal diramarsi di due ambiti laterali.
La chiesa ha una forma significativa, un aspetto dignitoso e povero allo stesso tempo: l’edificio è in cemento a vista con copertura superiore in rame, ed è stato concepito come il centro del quartiere di Sant’Ambrogio realizzato dall’Istituto Case Popolari (progetto Arrighetti) nel corso degli anni ’60 e in una seconda fase negli anni ’70.
3. L’intervento
L’intervento è consistito nel disporre un sistema di riscaldamento a pannelli radianti a pavimento con rifacimento della pavimentazione e in una riformulazione dei poli liturgici.
L’impianto è agganciato alla centrale di teleriscaldamento del quartiere Sant’Ambrogio II (la parte più nuova del quartiere, realizzata negli anni ’70). Il nuovo pavimento è costituito da pastellone classico, un composto liquido che si consolida al contatto con l’aria costituito da polveri di cotto, cemento, materiale lapideo polverizzato e resine. La coloritura è rimasta simile a quella dalla pavimentazione precedente, ma il materiale usato ha consentito di stendere una superficie continua che media la differenza di livello determinata dai gradini su cui era posto l’altare. Questo è stato posto in posizione avanzata verso l’assemblea, al centro di una pedana ovale ed è stato ridotto di dimensioni, usando solo uno dei tre sostegni in pietra di cui si componeva l’altare precedente.
A demarcare luoghi e indicare percorsi, sono stati inseriti nella pavimentazione segnali colorati, realizzati in pasta di graniglia di cemento, vetro frantumato, resine e pigmenti; altri inserti sono in ottone e alluminio.
Dove stava la cappella feriale è stato posto il battistero dietro il quale è stato collocato il crocifisso che prima stava dietro l’altare. La nuova cappella feriale è stata spostata sul lato opposto.
L’ambiente risulta più luminoso, l’altare, per quanto di dimensioni ridotte, risalta subito agli occhi di chi entra: come il centro focale dell’ambiente. Il battistero acquista dignità e visibilità in prossimità dell’ingresso alla chiesa.
Per quanto attiene alla ristrutturazione degli impianti, il costo di consumo del riscaldamento
per chiesa, canonica e spazi per la pastorale è passato da 25.000 euro l’anno a 12.000 euro. E occorre tener conto che prima gli ambienti, nonostante il riscaldamento, erano freddissimi, ora finalmente sono caldi.
Un intervento semplice, compiuto in economia ma che ha migliorato significativamente lo spazio cultuale e l’abitabilità della chiesa.
2. Il problema
L’interno della chiesa si restringe e si riduce di altezza verso l’altare: questo era ubicato nella zona più buia e appariva come lontano, al fondo di un budello. Prevaleva la presenza della cappella feriale posta nella diramazione a destra dell’ingresso. La necessità di aggiornare il sistema di riscaldamento della chiesa ha porto il destro per compiere anche una ristrutturazione dello spazio liturgico, il tutto a opera dell’Arch. Donatella Forconi.
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