“Marulho” Cildo Meireles nell’Abbazia di Mont-Saint-Michel.

Cildo Meireles nell’Abbazia di Mont-Saint-Michel.

Il mare come elemento culturale

 

 

L’ambizioso progetto Biens Venue!, nato dalla collaborazione tra il Centre national des arts plastiques (Cnap) e il Centre des Monuments Nationaux (CMN), dispiegandosi sino alla primavera 2026 con la sua programmazione, diventa opportunità significativa di contaminazione e dialogo reciproci tra la storia del territorio francese e la ricerca artistica contemporanea; sette monumenti rappresentativi del patrimonio storico-culturale di Francia diventano, in quest’occasione, contesto di una nuova intesa tra discipline, eredità culturali e prospettive.

Proprio nell’ambito del programma di Biens Venue! rientra il progetto espositivo che vede l’opera Marulho (La Houle) dell’artista brasiliano Cildo Meireles (Rio De Janeiro, 1948) – uno dei capolavori della collezione del Cnap – occupare organicamente gli spazi del refettorio dei monaci nell’Abbazia di Mont-Saint-Michel delineando un paesaggio marino inconsueto, irreale e, al tempo stesso, profondamente intimo e familiare.

Grande sperimentatore di numerose tecniche e linguaggi artistici, noto, in particolar modo, per le sue installazioni immersive e multisensoriali con cui inizia a cimentarsi sin dagli anni Sessanta, Cildo Meireles utilizza lo spazio e la materia come strumenti lirici di indagine sensibile, ma anche come mezzi di sovvertimento poetico di senso e occasione per indagare la natura e l’esperienza umana; la compartecipazione diretta dello spettatore e la sua presenza fisica nel medesimo spazio dell’opera sono spesso prerogative fondamentali nel lavoro dell’artista che proprio in questa stretta relazione e negli esiti intimi che ne scaturiscono individua il punto fondamentale della propria ricerca.

L’opera Marulho (il titolo si riferisce al moto ondoso del mare), realizzata nel 1991 e oggi riproposta in un contesto particolarmente connotato ed esclusivo, è, dunque, espressione rappresentativa della ricerca dell’artista brasiliano che al visitatore rinnova, ancora una volta, l’invito a scandagliare l’installazione, esplorarla e interrogarla sino a stabilire una narrazione autentica e personale. Lo scenario marino delineato da Meireles e che si mostra allo sguardo è, in realtà, l’esito dell’accostamento di numerosi fascicoli aperti sul pavimento a mostrare differenti riproduzioni della superficie marina simulando l’increspatura gentile dell’acqua; all’osservatore, dunque, non giunge l’elemento naturale, reale, ma un insieme frammentario di sue immagini e mediazioni fotografiche da guardare percorrendo il pontile che lo sovrasta. Il progetto espositivo si compone, inoltre, di una traccia sonora costituita dalla ripetizione sussurrata della parola “acqua” pronunciata da ottanta persone di svariate origini ed età in trenta lingue differenti e che contribuisce a determinare un certo senso di irrealtà e straniamento.

A distanza di trent’anni dalla sua creazione, l’opera torna a raccontare il senso culturale del mare muovendo verso considerazioni rinnovate alla luce delle necessità e urgenze, tanto pragmatiche quanto intellettuali, del tempo presente, e in linea con le tematiche principali promosse da la Saison du Brésil en France del 2025; Marulho invita con delicatezza a una riflessione lirica e ponderata sul mare e più in generale sull’acqua intesa nella sua natura fisica, culturale e simbolica. L’installazione, anche grazie alla peculiarità del suo contesto, assume una particolare profondità in grado di tenere assieme differenti aspetti del contemporaneo divenendo, così, occasione per smuovere interrogativi e risvegliare il pensiero ecologico, considerare la fragilità degli ecosistemi marini e il ruolo vitale dell’acqua; l’architettura gotica e la suggestione spirituale dei suoi spazi contribuiscono, infine, ad evidenziare una certa dimensione contemplativa e a definire i confini di un luogo perduto nel tempo.

 Valeria Gaetani

Cildo Meireles. Marulho-Abbazia di Mont-Saint-Michel, Francia-26 giugno – 16 novembre 2025

 

Ph. Crediti : Cildo Meireles, “Marulho (La houle)”, 1991-1997, collezione du Cnap. © Cildo Meireles / Cnap. Credito fotografico: Vincent M. – CMN

 

 

 

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