Da dicembre 2015 nell’abside della chiesa di Dio Padre Misericordioso progettata dall’arch. Richard Meier nel quartiere di Tor Tre Teste a Roma, è possibile osservare un telo ‘movibile’ raffigurante un Pantocràtor e lo Spirito Santo. Il progetto iconografico, approvato e patrocinato dalla Commissione Diocesana per l’arte sacra e i beni culturali di Roma, è a cura dell’artista iconografa Claudia Rapetti.
“L’armonizzazione – come sostenuto dall’artista – ha avuto un ruolo importante: la riproduzione pittorica del travertino come sfondo, il gioco del bianco ed il color legno per il resto della pittura hanno reso tangibile ciò che la comunità ivi celebrante aspettava da anni, il Volto di Cristo”.
Il Pantocràtor è stato ripresto dalla Nuova Icona Acheropita del Laterano fatta dipingere per il Giubileo del 2000 da San Giovanni Paolo II che ha anche ripristinato, dopo secoli, l’antico Rito romano del Resurrexit nel quale Pietro – la mattina di Pasqua – proclama la fede della Chiesa davanti all’icona di Cristo. La nuova icona è stata voluta dal Papa perché l’originale, custodita alla Scala Santa di Roma, risulta ormai troppo difficile da trasportare essendo datata V-VI secolo.
Con il progetto del Pantocràtor si è voluto ricordare, quindi, lo stretto legame tra San Giovanni Paolo II, che ha voluto espressamente questa chiesa, il ripristino del Resurrexit e la storia della Chiesa di Roma.
La comunità parrocchiale, inoltre, ha seguito per tre anni alcuni corsi di “formazione all’immagine” proprio perché ha dovuto ‘re-imparare’ a guardare, dopo un decennio di assenza completa di immagini, un edificio pensato e realizzato con pareti completamente bianche. E’ emerso, infatti, che il fedele si sentiva perso in un mare di bianco e di luce spesso accecante, sofferente perché senza luogo dove posare lo sguardo.
Nel 2014 la stessa artista, dopo un consulto con la comunità, aveva preparato ad experimentum una Via Crucis su pannelli movibili, dipinta con gli stessi colori e con le stesse caratteristiche del telo absidale e per la prima volta i fedeli hanno potuto prendere parte a questa pia devozione.
Perché si è scelto di riprodurre il Pantocrator e la Via Crucis con la pittura del Primo Millennio cristiano? “La scelta fatta dalla comunità è caduta sulle icone – ci ha detto l’artista – proprio perché esse risultano di immediata comprensione, senza necessità di ricerca di interpretazioni del pensiero di “chi ha prodotto”, come, invece, è accaduto per la chiesa. Linee comprensibili e chiare ma soprattutto “due pupille” per sentirsi guardati e da guardare…Un punto fermo per dire: “Tu esisti”.
Nell’occasione si segnala l’uscita di una Nuova Guida Spirituale della chiesa curata dal parroco Don Federico Corrubolo disponibile presso la stessa parrocchia.
Le foto sono per gentile concessione dell’artista Claudia Rapetti.
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