Il laboratorio Adeguamento Cattedrali
Si apre a Milano un percorso di formazione sull’adeguamento liturgico
Il 29 e il 30 marzo, a Milano, si è svolto il seminario introduttivo del Laboratorio Adeguamento Cattedrali, un’iniziativa formativa della Scuola Beato Angelico, dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto e dell’Ufficio Liturgico Nazionale della CEI.
Il laboratorio nasce come risposta di ‘prima linea’ alla prossima pubblicazione di una serie di bandi di concorso per l’adeguamento delle cattedrali italiane – sei per il primo anno di bandizione – promossi dalla stessa Conferenza Episcopale Italiana. L’obiettivo del seminario, l’obiettivo del laboratorio tutto, è di riannodare i fili del pensiero liturgico, ecclesiale e scientifico intorno al tema dell’adeguamento delle chiese, un tema la cui complessità supera i confini di ciascuna competenza specifica, ancor più, poi, quando è rivolto – come in questo caso – al cuore dell’identità civica e religiosa di un territorio, la chiesa cattedrale.
Per affrontare le tante dimensioni dell’argomento, il laboratorio è stato organizzato come un itinerario attraverso le discipline, che ha coinvolto e che coinvolgerà figure dal mondo dell’architettura, della storia, della liturgia, dei beni culturali, della tutela, del turismo, della comunicazione.
Il seminario di Milano, introdotto dalle parole dell’Arcivescovo di Milano, S.E. Mons. Mario Delpini e coordinato dal direttore della Scuola Beato Angelico, don Umberto Bordoni, ha impegnato un’intera giornata e la mattinata successiva, ed è stato seguito da un numero straordinario di partecipanti, oltre 120, presenti in sala o collegati in streaming.
Se si volesse cercare una traccia comune negli interventi di questa prima tappa dei lavori, la si dovrebbe probabilmente riconoscere nella necessità di porre domande, di aprire un confronto, prima ancora che di dare risposte o trovare modelli d’intervento. Sarebbe forse utile prendere atto che di fronte alla ricchezza e specificità di ciascun caso, è difficile, se non addirittura impossibile, trovare un modello sempre valido. Esistono buone pratiche ed esistono esempi critici: la sfida del laboratorio, nei prossimi incontri di Firenze, Parma e Roma, sarà di fare tesoro degli uni e degli altri, cercando di disegnare delle linee di tendenza, degli indirizzi per gli architetti, gli artisti e i liturgisti che dovranno cimentarsi nel progettare le ipotesi di adeguamento, e per tutti coloro i quali saranno chiamati a valutarle.
Jacopo Benedetti, architetto
La locandina del seminario di apertura svoltosi il 29 e 30 marzo a Milano
Per approfondire la relazione di mons. Timothy Verdon