Il Museo San Fedele – Itinerari di arte e fede si sviluppa nella chiesa di San Fedele dei padri gesuiti, situata nell’omonima piazza del centro di Milano, e in alcuni ambienti circostanti: la cripta, la «cappella delle ballerine», storicamente cara alle danzatrici della Scala, la sacrestia lignea del Seicento e la «quadreria», che offre un confronto tra antico e contemporaneo, in un dialogo tra le diverse arti.
Nella chiesa – progettata nel Cinquecento da Pellegrino Tibaldi – dopo la realizzazione della pala del Sacro Cuore di Lucio Fontana (1956), celebri artisti contemporanei sono stati interpellati da p. Andrea Dall’Asta SJ per riflettere su alcuni temi della fede cristiana.
Il Museo segna una tappa nel percorso compiuto dalla Fondazione Culturale San Fedele di Milano che, dagli anni Cinquanta, si è proposta come interlocutore per un rinnovamento dell’arte sacra.
Inaugurato il 31 dicembre 2014, al termine di restauri durati un decennio e che hanno interessato la chiesa di San Fedele e gli ambienti circostanti, l’itinerario museale è strettamente legato alla storia, iniziata negli anni Cinquanta, della Galleria San Fedele nella omonima Fondazione. Padre Arcangelo Favaro, fondatore della galleria, nel dibattito animato di quel tempo si propose come un interlocutore del dialogo tra arte e fede, tema poi esplicitato da papa Paolo VI nel 1964 nel suo celebre discorso agli artisti nella Cappella Sistina.
La Galleria San Fedele, insieme ad alcune altre realtà ecclesiali italiane, negli anni ha invitato numerosi artisti a riflettere sui grandi temi dell’uomo contemporaneo e della spiritualità cristiana. A questo cantiere sperimentale, laboratorio espressivo, hanno collaborato artisti del calibro di Carlo Carrà, Mario Sironi e Lucio Fontana.
Le sperimentazioni presso gli spazi della Galleria trovano pienezza di senso negli interventi nello spazio liturgico della chiesa di San Fedele. L’arte cosiddetta «sacra» non è morta, come tante volte si è affermato nel Novecento, ma necessita di una «conversione» del linguaggio che non può essere separato da un messaggio «attualizzato». Per questo, padre Arcangelo Favaro aveva chiesto a Lucio Fontana di realizzare la pala de Il Sacro Cuore (1956), che ancora oggi si trova nella chiesa di San Fedele. David Simpson, Mimmo Paladino, Jannis Kounellis, Sean Shanahan e Claudio Parmigiani, Nicola De Maria sono alcuni degli artisti interpellati negli ultimi anni per riflettere su temi fondamentali della fede, come l’Apocalisse, la Croce, la Gerusalemme celeste, gli ex voto, con opere pensate per gli spazi e negli spazi della chiesa.
Situata nel cuore di Milano, la chiesa di San Fedele fu realizzata a partire dal 1569 per volere dei gesuiti, chiamati nella città da Carlo Borromeo. L’architetto incaricato del progetto fu Pellegrino Tibaldi (1527-1596), che concepì un monumentale edificio a navata unica in conformità con le esigenze liturgiche della Controriforma. La chiesa fu consacrata nel 1579 dallo stesso arcivescovo Borromeo, ma la sua costruzione proseguì nei decenni successivi per mano di architetti che subentrarono a Tibaldi nella direzione dei lavori: Martino Bassi (1586), Francesco Maria Richini (1629) e Antonio Biffi (1684). L’altare maggiore e la facciata furono terminati solo negli anni Trenta dell’Ottocento, sotto la direzione di Pietro Pestagalli.
Soppressa la Compagnia di Gesù nel 1773, la chiesa passò alle cure dei canonici della vicina chiesa di Santa Maria alla Scala, abbattuta in quel periodo per fare posto al Teatro alla Scala. La chiesa di San Fedele fu danneggiata dai bombardamenti dell’agosto 1943 e due anni dopo, per volere dell’arcivescovo Ildefonso Schuster, tornò alle cure dei padri gesuiti che avviarono una serie di attività sociali, culturali e artistiche ancora oggi riunite nella Fondazione Culturale San Fedele.
Nella cripta secentesca è collocata la Via Crucis di Lucio Fontana (1957); una statua marmorea di prelato giacente (il vescovo Lorenzo Toscani), parte di un sepolcro dello scultore Bambaia (prima metà del XVI secolo); un fregio di Lucio Fontana; due pannelli dell’artista irlandese Sean Shanahan. Nel sacello che accoglie alcune tombe della famiglia degli Asburgo (nel Settecento la chiesa di San Fedele divenne Cappella ducale), accanto ad un’opera di Otto Piene e una di Günther Uecker spicca l’impressionante installazione del protagonista dell’arte povera Jannis Kounellis sul tema dell’Apocalisse.
Nella «cappella delle ballerine», così chiamata perché fino agli anni Ottanta le danzatrici della Scala portavano i fiori la sera prima del debutto, è inserita una installazione di ex voto dell’artista della Transavanguardia Mimmo Paladino, che si aggiunge alcuni interventi di Sean Shanahan.
Il percorso è, inoltre, arricchito dall’imponente sagrestia lignea, intagliata nel XVII secolo dai fratelli gesuiti Taurino, e dalla sala dell’antisacrestia dove sono poste due opere di Ambrogio Figino (L’incoronazione della Vergine) e di Bernardino Campi (Trasfigurazione). Nella sala dei dipinti, accanto a opere antiche di artisti celebri come Gerolamo Romanino (Madonna con bambino, con le sante Caterina e Cecilia), Francesco Cairo (Decapitazione del Battista), Carlo Maratta (Apparizione della Vergine a san Stanislao Kostka), Giacomo Favretto (Venezia, Chiesa dei gesuiti) e altri artisti dei secoli XVI e XVII, si trovano autori moderni come Piero Manzoni, Lucio Fontana, Mario Sironi, Vittorio Tavernari, Umberto Milani e Alexander Archipenko, fino ad accogliere interpreti contemporanei come Joel Meyerowitz, Ettore Spalletti, Mimmo Paladino e Lawrence Carroll, in un dialogo tra le diverse arti, compresa la fotografia, troppo ignorata dalla cosiddetta «arte sacra».
Una raccolta saletta esagonale situata sotto l’altare maggiore conserva reliquiari del Settecento e Ottocento (nel 2015 Nicola De Maria ha realizzato la decorazione della cupola raffigurante la Gerusalemme celeste), mentre una stanza adiacente alla cripta raccoglie numerosi oggetti liturgici antichi, come crocifissi, cartaglorie e reliquiari. La chiesa conserva ancora oggi le reliquie di tutti i santi dell’anno, una per giorno, a testimonianza della venerazione per chi incarna nella propria vita i valori evangelici.
Gli ambienti del museo si integrano negli spazi della Chiesa in cui si trovano opere antiche, come la Deposizione di Simone Peterzano, maestro di Caravaggio, la Visione della Storta di S. Ignazio del Cerano, e realizzazioni moderne e contemporanee come la pala de Il Sacro Cuore di Lucio Fontana (1957), La corona di spine di Claudio Parmiggiani (2014) e tre pannelli monocromi dell’artista americano David Simpson (1995).
Andrea Dall’Asta SJ, Responsabile del settore Arte della Fondazione San Fedele
Come raggiungere il museo
Museo San Fedele
Piazza S. Fedele, 4
20121 Milano
sito web sanfedeleartefede.it Facebook Museo San Fedele – Itinerari di arte e fede
Per informazioni:
Telefono: +39 02863521
mail: sanfedele.artefede@gmail.com francesco.pistocchini@sanfedele.net
Orario: mercoledì, giovedì, venerdì: 14-18; sabato: 10-18; domenica: 14-18
SERVIZI AL PUBBLICO
Visite guidate
Noleggio sale
Accesso ai disabili (eccetto la cripta)