I musei civici pesaresi sono ospitati fin dal 1936 a palazzo Mosca, dimora patrizia di una delle più importanti famiglie dell’aristocrazia cittadina. Il palazzo, il cui impianto originario risale ai secoli XVI e XVII, ha subito una forte ristrutturazione nel Settecento; la facciata principale è caratterizzata da un imponente portale in bugnato sormontato da un grottesco mascherone.
La pinacoteca civica è il frutto della soppressione delle congregazioni religiose stabilita tra il 1861 e il 1866-67 in seguito alla quale pervennero alla città una cinquantina di preziosi dipinti da chiese e conventi soppressi tra cui il celebre capolavoro di Giovanni Bellini la pala dell’Incoronazione della Vergine, manifesto dell’arte italiana del Rinascimento.
La monumentale opera, esposta nel primo salone del palazzo, viene realizzata intorno al 1475 per l’altare maggiore della chiesa di San Francesco probabilmente su commissione dei signori di Pesaro, gli Sforza. La “sacra conversazione” ha luogo in uno spazio pittorico unificato e la scena che per convenzione si svolge in Paradiso, sembra assumere una dimensione terrena, con un cielo solcato da nubi rossastre in cui il rapporto tra il divino e l’umano si concretizza appunto nel paesaggio.
Prima della fine dell’Ottocento il patrimonio artistico comunale si arricchisce di importanti raccolte private.
Nel 1857 il Comune entra in possesso della collezione di maioliche rinascimentali del cavaliere Domenico Mazza, che illustra l’attività dei centri dell’ex Ducato di Urbino; tra le opere di maggior pregio vi è la coppa con San Giuda Taddeo, decorata dalla sapiente mano di Nicola d’Urbino, il “Raffaello della maiolica” e lustrata da Mastro Giorgio Andreoli da Gubbio.
Nel 1883 giunge a Pesaro, attraverso un lascito testamentario di Gioachino Rossini, un consistente gruppo di opere (trentotto dipinti ed un marmo) appartenute alla nobile famiglia bolognese degli Hercolani.
La collezione presenta dipinti di scuola bolognese ed emiliana del Trecento e del Quattrocento tra i quali il Sogno della Vergine, di Michele di Matteo, dalla complessa iconografia salvifica e soprattutto opere di scuola bolognese sei-settecentesca come l’incombente Caduta dei Giganti di Guido Reni, in cui la figura di Giove può essere assimilata a quella del Padre Eterno, mentre il tema della caduta può essere collegato a quello degli angeli ribelli.
L’anno successivo i musei entrano in possesso dell’importante quadreria dei conti Machirelli-Giordani e nel 1885 della eterogenea collezione Mosca costituita non solo da un corposo nucleo di dipinti rinascimentali e barocchi tra i quali l’Adorazione dei pastori di Raffaellino del Colle, divulgatore del verbo raffaellesco, ma anche da disegni, stampe, ceramiche, sculture, arredi, vetri, orologi, tessuti, scrigni e stipi; un ampio repertorio di manufatti raccolti per promuovere la conoscenza delle arti applicate.
Dal 2013 i musei si presentano al pubblico con un assetto profondamente rinnovato pensato per salvaguardarne identità, natura e vocazione e per rendere sempre più accessibile il percorso di visita attraverso il potenziamento di ausili multimediali.
Francesca Banini, Cura e gestione del patrimonio
Come raggiungere il museo
Palazzo Mosca – Musei Civici
Piazza Mosca 29 – Pesaro
www.pesaromusei.it https://www.facebook.com/MuseiCiviciPesaroPalazzoMosca/
Altre info
ORARI
1 giugno – 30 settembre
da martedì a domenica e festivi h 10-13 / 16.30-19.30
1 ottobre – 31 maggio
da martedì a giovedì h 10-13; da venerdì a domenica e festivi h 10–13 / 15.30–18.30
Per Prenotazioni 199 151 123 numero verde, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 15.
INFO Tel. 0721 387541, mail pesaro@sistemamuseo.it