RACCONTARE PER SIMBOLI: IL MUSEO DIOCESANO ALLA PORTATA DI TUTTI. LE SCULTURE LIGNEE DEL MUSEO DIOCESANO DI UDINE

Viaggio alla scoperta delle sculture lignee del museo Diocesano di Udine attraverso i simboli della Comunicazione Aumentativa Alternativa come strumento per l’accessibilità cognitiva al patrimonio culturale e all’informazione storico-artistica.

Il viaggio attraverso le sale del Museo Diocesano e Gallerie del Tiepolo di Udine, è stato lungo, impegnativo ma ricco di soddisfazioni. Nato all’interno del corso di formazione «Cultura e territorio nello sviluppo turistico. Il turismo culturale in Friuli Venezia Giulia» tenuto presso la Comunità Piergiorgio ONLUS e che ha visto coinvolti 10 ragazzi del CSRE Atena (ASUIUD – Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine) ha previsto, in stretta collaborazione con il Museo Diocesano e Gallerie del Tiepolo di Udine, la realizzazione di un percorso didattico e culturale focalizzato sulle sculture lignee dal XIII al XIX secolo.

Durante le lezioni frontali in aula, abbiamo portato avanti lo studio delle sculture inizialmente attraverso lezioni teoriche basate sulla storia della scultura lignea in generale, esemplificata da video, visite didattiche mirate (Museo Diocesano, laboratorio di restauro, dimostrazione pratica di intaglio su legno) per permettere l’apprendimento delle nozioni, con una particolare attenzione al continuo confronto e coinvolgimento tra il docente del corso, Davide Pillitu, che ha coordinato l’intero progetto, gli allievi e gli educatori che si sono dimostrati sempre molto interessati e motivati nel fornire ognuno il proprio contributo e nel mettersi in gioco attivamente.

Questo ha permesso di costruire le basi e le competenze per portare a compimento questo percorso complesso. Nel dettaglio abbiamo iniziato con gli approfondimenti sulla materia prima: il legno e quindi le essenze maggiormente usate nella realizzazione delle sculture. Attraverso ricerche mirate su ogni singolo albero, ne abbiamo descritto le principali caratteristiche botaniche, gli utilizzi, i miti e le credenze popolari. In seguito ci siamo impegnati nel reperimento di foglie e campioni di legno per riconoscere le diverse essenze (con visite a vivai, parchi e falegnamerie), creando dei campionari. Da qui abbiamo poi approfondito le tecniche di realizzazione, gli utensili usati, la pittura e la doratura, attraverso lezioni in aula, filmati esplicativi ed esercitazioni. In seguito, ospiti frequenti del Museo diocesano, ci siamo avvicinati alle sculture per osservarle con attenzione e per impostare il lavoro complessivo.

Questa è stata la parte più corposa e ha richiesto notevole investimento di tempo e risorse, lezioni dedicate a ogni opera esposta nel museo, e consultazione dei cataloghi museali. Una volta pronte le schede di catalogo di ogni opera esposta (autore – con biografia dello scultore – titolo dell’opera, dimensioni e descrizione) – pensate sia per un turista o un appassionato in visita al museo sia per un pubblico con disabilità con l’utilizzo di un linguaggio simbologico (CAA – Comunicazione Aumentativa Alternativa) – gli allievi hanno scelto ciascuno un’opera, studiando la relativa scheda del catalogo, nell’ottica di guidare i turisti all’interno delle sale e illustrare in dettaglio l’opera prescelta. Inoltre sono stati realizzati approfondimenti iconografici sui singoli santi rappresentati (vita del santo, leggende intorno alla sua figura, attributi tipici, credenze popolari). Gli allievi dunque sono stati coinvolti in prima persona sia nel reperimento di fonti (libri, articoli, ricerche sul web) per la realizzazione del materiale didattico, sia nella produzione delle schede di catalogo pensate in versione standard ma anche in versione facilitata con l’utilizzo della Comunicazione Aumentativa Alternativa per cui gli utenti sono stati coinvolti nella scelta dei simboli più adatti, con la supervisione di Barbara Porcella, esperta di CAA.

La presentazione dell’intero progetto “Raccontare per simboli. Il Museo Diocesano alla portata di tutti” ha avuto luogo il 18 Maggio presso la sala Paolino d’Aquileia di Udine, alla presenza del direttore prof. Giuseppe Bergamini, della responsabile dei servizi didattici del Museo Diocesano Mariarita Ricchizzi e inoltre del vicario generale dell’Arcidiocesi di Udine Mons. Guido Genero, del coordinatore socio sanitario dell’ASUIUD Gianfranco Napolitano e del vicepresidente della Comunità Piergiorgio Aldo Galante che hanno espresso grande apprezzamento e notevole entusiasmo per il lavoro svolto. Il pubblico presente in sala ha seguito con attenzione lo svolgersi degli interventi palesando l’interesse che questo complesso lavoro ha suscitato.

Davide Pillitu e Barbara Porcella



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