Dal prossimo 29 febbraio, presso la Pontificia Università Gregoriana, inizia un ciclo di conferenze di sei incontri con i docenti del Dipartimento di Beni culturali dello stesso Ateneo il cui filo conduttore degli incontri su arte e misericordia sarà “Imparare a vedere l’invisibile”.
“L’architrave che sorregge la vita della Chiesa è la misericordia”. Papa Francesco ha voluto adoperare una metafora architettonica per spiegare il senso di questo Giubileo nella Bolla d’indizione “Misericordiae Vultus”.
“L’arte è una palestra, un esercizio per acuire i sensi che, se sintonizzati verso la radice della nostra speranza, possono offrire ottimi frutti nel cammino spirituale di ogni cristiano. – spiega l’ideatrice del ciclo, Barbara Aiello – L’arte cristiana riesce a tradurre ossimori come vedere l’invisibile, dire l’ineffabile, percepire l’inudibile, orientando tutto il nostro essere verso il senso recondito e profondo delle cose”.
Un percorso organico completo attraverso le epoche e le loro espressioni, ma al tempo stesso un pellegrinaggio attraverso i segni della bellezza dall’icona del Buon Pastore (29 febbraio, Umberto Utro) all’architettura medioevale (7 marzo, Maria Teresa Gigliozzi), dal trionfo pittorico di Rinascimento e Barocco (14 marzo, Lydia Salviucci Insolera) ai tormenti del Romanticismo (4 aprile, Yvonne Dohna Schlobitten), passando per le modulazioni del canore del “Miserere”(11 aprile, Giorgio Monari) e dai gesti che scandiscono i tempi della misericordia: lo sguardo, il cammino, l’abbraccio (18 aprile, Barbara Aniello).
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