Come sempre guizza in testa una parvenza di idea, non ancora ben definita, ma delineata nel suo concetto “ideale”.
Da qui il passo successivo è “capire”: forma, contenuto, tecnica, verifica di fattibilità.
Questi passi sono corroborati dalla preparazione che l’idea sia “originale”, cioè che non sia presente sul mercato; degli schizzi, delle proporzioni da far assumere, da far apparire quello che è ancora solo nebuloso nella mente.
Il ciclo del processo è affascinante e mette in gioco le “conoscenze acquisite”: che materiali, che forma, che significato, che implicazioni: un “rebelot” (parola dialettale bergamasca che sta a significare caos non ancora regolamentato), e soprattutto perché lo si sta a dar forma e con che implicazioni posteriori.
Dubbi e concetti che si concretizzano nel momento che si progetta e si impone una linea di demarcazione tra quello che è fattibile e da quello che può essere un volo pindarico.
Ora il progetto è delineato e si passa alla fase successiva per la sua realizzazione: cruciale perché occorre disporre delle dovute conoscenze delle tecniche di lavorazione e dei rischi di insuccesso: processo che è eseguito non direttamente da te ma da persona competente ed in sintonia alla quale trasmettere “verbalmente” i concetti e che cosa realmente vuoi ottenere.
Sperimentazione e qualche insuccesso occorre mettere in conto, ma poi rimani soddisfatto dal suo prendere forma e dalla tua idea “idealizzata”.
Il “CARDINALE” è una figura emblematica, rivestito con sacralità, sia per gli abiti sia per quello che rappresenta.
Un ricordo ancestrale è stata la guida: il giorno della cresima nella chiesa…figura imponente e carismatica…
Il passo poi è breve…
Dettagli tecnici:
Base e collarino in legno di ontano tornito e verniciato in bianco ral: 9010, corpo in lastra di vetro float, modellato con tecnica “slumping”, successivamente la superficie esterna è stata sabbiata e trattata anti-impronte, come pure il “cappello”; la sfera/testa è in vetro soffiato, successivamente sabbiato e trattato.
L’illuminazione della base è data da quattro lampade led G9 3W-lampadina con 64 led AC220-240V e la sfera è dotata di lampada led spot RGB multicolor riflettore orientabile 3W AC220-240V con controller telecomandato.
Le lavorazioni in vetro sono state eseguite da Giuliano Gaigher, scultore in vetro
foto per gentile concessione arch Francesco Crotti