La responsabilità del committente

di Leonardo Servadio

Il convegno nazionale “Architettura e dintorni”, del Servizio Nazionale Edilizia di Culto si è svolto dal 10 al 12 giugno 2014. Tema: le procedure che garantiscono la qualità dei nuovi interventi edificatori e la loro conservazione nel tempo; l’azione di informazione e “formazione permanente” promossa attraverso il sito Web Edculto.it

“Il patrimonio affidatoci è di tutta la Chiesa” evidenzia Mons. Giuseppe Russo, responsabile del Servizio Nazionale Edilizia di Culto nell’aprire il convegno. E tale responsabilità si esercita sia nel momento dell’edificazione, sia in tutto il periodo successivo di “vita” e gestione degli edifici. Un’accurata e rigorosa pianificazione degli interventi è fondamentale “Per questo negli ultimi mesi ci siamo impegnati per realizzare il volume Dalla terra al cielo, dove l’attenzione, nella realizzazione di nuovi edifici, è convogliata nella fase della progettazione e della verifica di questa, che torva le sue radici fonde in un’accurata programmazione e nell’approfondimento, mai definitivamente portato a termine, dei bisogni e degli orientamenti della comunità cui l’edificio è destinato e del committente che ne segue l’opera”.

Si è passati – ha specificato Mons. Russo – dall’insieme delle diverse fasi della progettazione, all’acquisizione della loro integrazione così da ottenere appalti “perfettamente integrati”.

Fondamentale per la buona riuscita delle opere è la figura del “project manager”: una figura “terza” rispetto sia alla committenza, per quanto a essa e ai suoi interessi risponda, sia al progettista, sia ai tecnici e alla impresa costruttrice. Solo l’accurata e rigorosa pianificazione di tutti gli aspetti e i momenti della realizzazione, consente di mettere in campo lavori che ottimizzano i tempi di costruzione e minimizzano i costi senza in nulla sacrificare, anzi esaltando la qualità dell’opera.

La prima sessione del convegno è stata dedicata ad esaminare nel dettaglio la complessità dei preparativi che precedono l’incarico del progetto. Così che quando al progettista è affidato l’incarico, questi sa con precisione quali sono le direttive entro le quali muoversi, quanto a ubicazione, disposizione, dimensioni, caratteristiche tecniche e materiali… La progettazione architettonica e l’esecuzione dell’opera resta quindi come “fase ultima” del progetto ideativo.

I diversi co-estensori del volume, coordinato da Giancarlo Paganin del Politecnico di Milano, sono intervenuti per specificare aspetti dello stesso in relazione al contenuto dei loro contributi.

Così per esempio Alberto Massenz ha messo in luce come errori di pianificazione producano ritari, varianti di progetto con conseguenti aumenti dei costi e dei tempi, “e il 40% del costo di un edificio nuovo dipende dl tempo di realizzazione dello stesso”.

Cinzia Talamo ha posto l’accento sull’importanza del dialogo fattivo tra le parti in causa, che sono molte e diverse e vanno armonizzate tra loro. Giancarlo Paganin ha insistito sul senso della fase di verifica che garantisce la conformità dell’opera al progetto stilato. Marzia Puccetti si è espressa in merito alla sicurezza sul cantiere. Francesco Vitola  si è rivolto alla necessità di coinvogere i diversi stakeholder nel progetto e Ciro Pisano ha evidenziato come in progetti complessi quali quelli di una nuova chiesa occorra stabilire un rapporto chiaro e completamente e dettagliatamente definito fin dal momento della gara di appalto. Diego Malosso ha presentato un esempio concreto di opera di ristrutturazione realizzato quale project manager.

Aspetto particolarmente significativo della prima giornata dell’incontro è stata la presentazione di tre percorsi diocesani attivati in relazione alla necessità di dotare tre loro parrocchie di nuovi centri parrocchiali. Si tratta di un’iniziativa intrapresa sulla base dell’esperienza accumulata con i “Progetti Pilota” e che, ricalcando le linee generali su cui questi si muovono, consiste in un’opera di “affiancamento” delle parrocchie da parte di esperti del Servizio Nazionale Edilizia di Culto, per attuare in forma autonoma i misurata in relazione alle possibilità e alle necessità specifiche di ogni parrocchia, concorsi volti a risolvere le carenze strutturali in cui queste possano trovarsi.

Nell’arcidiocesi di Lucca la Parrocchia di Nostro Signore nella zona di Varignano a Viareggio, nell’arcidiocesi di Monreale la parrocchia Ecce Homo di Cinisi, e nella Diocesi di Forlì-Bertinoro la parrocchia di Santa Maria del Volto a Romiti sono state accompagnate da Laura Fagioli e da Anderea Zappacosta del Servizio nazionale, in un percorso volto a individuare potenzialità e limiti delle loro condizioni attuali, così da preparare al meglio, secondo il concetto del “project management” precedentemente analizzato, le procedure volte a predisporre un concorso a inviti per ottenere nuove strutture nelle migliori condizioni possibili.

In tutti e tre i casi in questione per motivi diversi si è deciso di sostituire gli edifici esistente, di diversa anzianità ma tutti in condizioni di precarietà, con nuovi edifici: ma solo dopo aver esaminato nel dettaglio e col coinvolgimento di tutti i parrocchiani tutte le ipotesi possibili.

Nel sito www.edculto.it si possono reperire ulteriori informazioni su questi interventi in corso di preparazione.

Il convegno è proseguito nei due giorni successivi con presentazioni relative alle rubriche da tempo attivate nel sito www.edculto.it denominate “una chiesa al mese” e “un libro al mese”, che sono giunte a costituire un discreto repertorio: da un lato di architetture ecclesiastiche selezionate sul territorio nazionale (a opera di Andrea Longhi), esemplari di quanto l’architettura contemporanea offre per i luoghi di culto in Italia; dall’altro lato di volumi (presentati dal sottoscritto) che trattano di architettura e arte per la Chiesa, utili a chi desidera informarsi sulla situazione attuale e a formarsi una cultura necessaria, sia a valutare con critica scevra da pregiudizio l’architettura contemporanea, sia ad agire nel migliore dei modi quale committente di opere per la Chiesa.

La visita al nuovo santuario di San Pio, presentato dal liturgista Mons. Crispino Valenziano, che ha affiancato il progettista Renzo Piano, ha permesso ai partecipanti al convegno di sperimentare le loro capacità critiche a fronte della più grande architettura per il culto realizzata in Italia dopo il Concilio.

Il convegno si è concluso il giorno 12 giugno con la presentazione del nuovo, semplificato sistema di collegamento on-line tra Servizio nazionale e incaricati diocesani.

Il convegno si è svolto nell’hotel Centro di Spiritualità Padre Pio, a San Giovanni Rotondo.
La sessione della mattinata di apertura con la “tavola rotonda” cui hanno partecipato gli estensori del volume “Dalla terra al cielo” (Gangemi editore). 

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Al podio: Mons. Giuseppe Russo svolge la sua relazione di apertura
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