La cappella della Santa Croce è un edificio religioso senza tempo, un ponte interconnesso tra passato, presente e futuro progettato da OPA Open Platform for Architecture.
Traduce simbolismo e millenni di tradizione con una materialità basata sulla semplicità e armonia dell’architettura contemporanea. La purezza della fede è celebrata in questo design minimalista privo di elementi terreni di distrazione. La cappella è il terzo edificio della trilogia di Terra Mater di edifici sotterranei. Proposto per l’isola di Serifos, possiede una singola facciata a strapiombo sul Mar Egeo, ponendo l’uomo vis à vis con la bellezza e la magnanimità della creazione. Tale cappella è uno studio completo ed evocativo di estetica, struttura, funzione e ingegneria valorizzato dalla tradizione e caratterizzato da uno stile contemporaneo che, accuratamente dettagliato, attende solo la sua realizzazione.
La cappella continua la difficile visione di OPA dell’architettura innovativa, in cui l’innovazione si riferisce all’ambiente e alla materialità. La sua forma pura consente di godere della magnifica vista e del gioco di luci e ombre. La cappella è costruita con materiali semplici: legno, vetro e cemento, che si integrano con la terra circostante. Il paesaggio è arido, parte integrante del concetto di fondo, e si abbina perfettamente alla finitura ruvida delle superfici grezze in calcestruzzo della cappella.
Nella semplicità essenziale, la cappella è definita da una croce estrusa che crea lo spazio, organizzato su tre livelli. L’idea di integrare questo simbolo religioso nell’architettura della chiesa non è nuova, ma non era mai stata realizzata con un orientamento verticale. Fino ad ora, la croce era stata inserita solo in posizione orizzontale nella progettazione di chiese a pianta a croce (stile bizantino a croce). Oltre a questo uso storico, le aperture a forma di croce sono anche utilizzate come elementi illuminanti sulle pareti di diverse cappelle contemporanee.
Come in tutti gli edifici sotterranei, la cappella beneficia dell’isolamento termico del terreno circostante per ottenere un ambiente a temperatura costante. L’impatto ottico dell’edificio sul paesaggio è minimo, con una sola facciata sul lato della scogliera e il campanile integrato che sporge dal livello del suolo. Di notte, la cappella illuminata è visibile da lontano, funzionando come un faro per credenti e viaggiatori.
La luce che proviene da oriente penetra nella cappella attraverso la facciata vetrata anteriore e il vetro colorato “vitreaux” che corre lungo la spina dorsale dell’edificio, culminando nella facciata occidentale con la porta girevole in legno. Gli schemi di luce dinamici abbracciano il cemento grezzo con rifrazioni colorate, un omaggio riverente alla chiesa “Ronchamp” di Le Corbusier e alla “Chiesa della Luce” di Tadao Ando. Dopo aver oltrepassato l’ampia porta girevole incisa a croce (tenendo l’asse al centro) ci si imbatte in una vista mozzafiato sul mare, mentre si è spiritualmente trasportati dall’atmosfera solenne e trascendentale.
Lo spazio rimanente è spoglio, puro e umile, consentendo una contemplazione silenziosa e tranquilla e la preghiera. I dettagli interni: Il tavolo sacro e l’auditorium, composto da panchine in cemento rifinite con legno caldo, sono complementari alla semplicità dei materiali e del design. L’iconografia che decora le pareti dell’edificio è letteralmente innovativa, poiché è tridimensionale e inserita nel corpo in cemento della cappella.
Le immagini sono “scolpite” sul muro di cemento e, nonostante l’assenza di colori e metalli preziosi, l’umile luce che entra nella cappella dal tetto e dalla facciata rivela la loro forma e conferisce loro una vivace fluidità. E mentre le immagini conservano lo stile odierno dell’affresco nelle chiese ortodosse tradizionali, il nuovo mezzo espressivo le integra con il resto dell’edificio, come sottili riferimenti alla tradizione in un segno distintivo contemporaneo. L’aspetto finale di questo edificio è una seconda scala di cemento che conduce direttamente al livello inferiore dell’auditorium, dove si trovano il santuario (questo senza Templum) e un magazzino sul suo lato sinistro dove si possono conservare l’Evangelion e il Santo Graal.
In questa parte finale della nostra trilogia di Terra Mater OPA si propone di integrare e tradurre i simboli tradizionali della fede nell’architettura contemporanea, definendo una piattaforma unica per la comunicazione tra tradizione e innovazione.
La cappella di Santa Croce è una visione non costruita che cerca un investitore o contributori ambiziosi per finanziarne la costruzione. In caso di interesse, fare riferimento a laav@opaworks.com
Team di progettazione: Laertis-Antonios Ando Vassiliou, Michalis Takopoulos
Collaboratori: Xanthippi Alexi Vassiliou, Terpsichori Latsi (LOOM Design), Christopher Malheiros (Cmalheiros.com)
Le foto sono per gentile concessione di OPA. Tutti i diritti riservati.
La traduzione del testo è a cura di Paola Branciaroli.