“Le foto di Flavia Rossi ritraggono un patrimonio ferito, che tuttavia mostra attraverso i puntelli, le fasciature, i ponteggi la forza della permanenza. Anche avvolti da assi di legno o da strutture metalliche, gli edifici dell’Umbria, delle Marche, così come quelli di altre regioni, mostrano una loro dignità, una forza antica che si appropria dei presidi provvisionali come dell’edera o del muschio. Ma occorre guardarsi da una deriva estetizzante: le foto vogliono anche raccontarci di monumenti negati, dimostrazione dell’impotenza a reagire alla sequenza di terremoti che ha tormentato il nostro paese, adattamento senza speranza alla negatività del sisma. Attendiamo con ansia una nuova mostra che sappia mostrare la capacità di reagire e di amministrare correttamente anche gli eventi drammatici. Attendiamo con ansia il ritratto di un paese “normale”. Claudio Varagnoli
Ho fotografato a più riprese gli effetti devastanti del terremoto che nel 2016 ha colpito il territorio del centro Italia, focalizzando la mia ricerca sui beni culturali e architettonici. Il lavoro si articola intorno ad una documentazione puntuale di tutti quegli interventi di consolidamento provvisori che sono stati installati a sostegno dei beni architettonici seriamente danneggiati in occasione degli eventi sismici.
Non vuole essere una cronaca della distruzione, ma uno studio sull’alterazione delle architetture storiche e sulla costruzione di un nuovo paesaggio temporaneo in cui le opere provvisionali diventano elementi stessi delle architetture. Il focus del lavoro è un pensiero aperto su nuovi scenari del paesaggio che forse farà dell’ufficiale temporaneità di queste strutture un elemento a tempo indeterminato per la complessità delle ristrutturazioni
necessarie e per la mancanza delle finanze necessarie perché tutte le architetture possano essere ricostruite. La lentezza e l’immobilità della ricostruzione fanno presagire questi scenari.
L’Italia è un paese formato da tante piccole realtà differenti, fondamentali per la sua identità ed economia, alle quali non viene concessa la giusta importanza e questo è evidente dalle scelte politiche. Questo comportamento porta alla distruzione del patrimonio di un intero paese.
Il lavoro nasce da una collaborazione con l’architetto Giulio Luccioni.
Alcune fotografie di questo lavoro sono state esposte alla Triennale di Milano per la mostra “Ricostruzioni: architettura, città e paesaggio nell’epoca delle distruzioni”, a cura di Alberto Ferlenga e Nina Bassoli e nella personale “Nuovo Patrimonio. Dalla calamità all’estetica del provvisorio”, a cura di Niccolò Fano presso il Centro Studi Giorgio Muratore a Roma. Nel 2022 è prevista una mostra personale all’interno del Festival di fotografia BFF
di Mantova.
foto Flavia Rossi
www.flaviarossi.it
Instagram: @fro.ssi