Paolo VI e Jacques Maritain: il rinnovamento dell’arte sacra tra Francia e Italia (1945-1973)-Musei Vaticani.

Arte sacra e pensiero: Paolo VI e Jacques Maritain in mostra ai Musei Vaticani.
Dal 13 giugno al 20 settembre,

Galleria Lapidaria dei Musei Vaticani

Un viaggio tra arte, fede e cultura, dedicato al filosofo Jacques Maritain e al suo speciale legame con Paolo VI, nel cuore dei Musei Vaticani.
L’esposizione si celebra in occasione di importanti ricorrenze: a 80 anni dalla nomina di Maritain ad ambasciatore presso la Santa Sede ( 1945) , a 60 anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II ( 1965) e a 50 anni dalla fondazione della Collezione d’Arte Religiosa Moderna, voluta da papa Montini ( 1973) .
Tra le opere esposte, capolavori di Rouault, Chagall, Matisse, Severini, Congdon e molti altri, testimoni della ricerca di nuove forme e significati per l’arte sacra del Novecento.

Il progetto vede coinvolte importanti Istituzioni a partire dall’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede, dal Centro Culturale San Luigi dei Francesi/ Institut français – Centre Saint-Louis e dalla Bibliothèque Nationale et Universitaire de Strasbourg.

Jacques Maritain e la moglie Raïssa, nata Oumançoff, incontrata nelle aule della Sorbona e sposata nel 1904, danno vita a un intenso cenacolo dal respiro internazionale, cruciale per la riflessione sul cristianesimo del Novecento. Un incontro di filosofi, uomini di chiesa, artisti, poeti e intellettuali di varia formazione, come Paul Claudel e Jean Cocteau. 

Nel corso degli anni i coniugi Maritain raccolgono un ricco nucleo di opere d’arte, frutto di doni ricevuti dai molti amici artisti, come Maurice Denis, Emile Bernard, Gino Severini, con le sue opere per le chiese svizzere promosse dal cardinale Charles Journet; Georges Rouault, forse l’interprete più amato da Maritain; e ancora Marc Chagall, molto amico di Raïssa, con i suoi racconti animati dalla straordinaria sensibilità del folklore ebraico; per approdare a Henri Matisse, con il capolavoro di arte totale della Cappella di Vence; fino all’americano William Congdon, interprete vivificato da un autentico afflato mistico, conosciuto da Maritain negli anni a ridosso del Concilio.”

 

 

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